Profilazione, decisioni automatizzate, algoritmi e intelligenza artificiale presuppongono la disponibilità di grandi quantitativi di dati, personali e non. L’interrogativo principale di questa fase tecnologica, quindi, è la ricerca delle fonti di dati da cui attingere, fonti attendibili, accurate, facilmente disponibili.
Le istituzioni europee, dopo aver dedicato attenzione alla protezione dei dati personali come presupposto per la tutela di diritti e libertà fondamentali [v. GDPR, EUDPR (Reg. 2018/1725), direttiva di polizia (LED, Dir. 2016/680), ePrivacy (Dir. 2002/58 e 2009/136, prop. Regolamento)], in questa seconda fase indirizzano i propri sforzi nella regolamentazione del secondo obiettivo inerente ai dati: la libera circolazione all’interno della UE e la disponibilità degli stessi in funzione di promozione dello sviluppo economico e sociale dell’Unione.
La strategia della Commissione, pertanto, è quella di «mantenere l’UE all’avanguardia dell’economia agile basata sui dati, rispettando e promuovendo nel contempo i valori fondamentali che costituiscono i capisaldi delle società europee».
Utilizzo dei dati
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