Il 9 maggio 2023 la Camera della Corte Europea dei diritti umani (CtEDU) ha emesso una decisione nella causa n. 31172/19 che potrebbe porre fine a un contenzioso durato più di una decade che ha riguardato, da un lato, la comunità dei Testimoni di Geova e dall’altro la Finlandia ma che ha visto coinvolti anche la CGUE, chiamata a rendere una pronuncia preliminare (C-25/17), l’autorità di supervisione finlandese ed i giudici amministrativi di quel Paese, nei diversi gradi di giudizio.
La decisione della Camera, comunque, potrà essere impugnata entro 3 mesi dal rilascio, dinanzi alla Grande Camera della CtEDU.
L’intero iter del contenzioso contiene interpretazioni di importanti prescrizioni della disciplina data protection (riferite alla direttiva 95/46/CE, ma riprese successivamente nel GDPR), nonché evidenze dei rapporti tra CtEDU e CGUE.
Conclusioni
In conclusione, dalle distinte decisioni avute nel corso dell’intero iter contenzioso emerge quanto segue:
- l’attività svolta dai predicatori è stata ritenuta un trattamento di dati personali che ha coinvolto anche la Comunità religiosa, entrambi in rapporto di contitolarità anche se con diversi livelli di responsabilità
- l’informazione di pubblico dominio è comunque un dato personale, purché abbia i requisiti identificativi di un individuo
- se la raccolta non è automatizzata, la condizione dell’archivio strutturato è soddisfatta se i dati sono gestiti con criteri selettivi idonei a facilitarne la ricerca e l’utilizzo
- la raccolta di dati personali dei soggetti visitati dai predicatori presuppone il preliminare consenso degli stessi
- il consenso privacy, sebbene rappresenti un’interferenza per la libertà religiosa, risulta legittima in quanto prevista dalla legge, persegue uno scopo legittimo ed è condizione necessaria in una società democratica.
Continua…