I bollettini di House of Data Imperiali sono degli estratti delle Puntate del Servizio di Informazione GDPR (SIG), a cura dell’Avv. Rosario Imperiali d’Afflitto.

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Titolarità nelle campagne pubblicitarie

Il tessuto normativo – composto dalla legge, dalle decisioni della CtGUE, dalle linee guida dell’EDPB e dai provvedimenti delle autorità di supervisione – indica che la titolarità si individua in chi effettivamente esercita un potere decisionale sulla finalità e sugli strumenti del trattamento.

Pertanto, «non hanno rilevanza le previsioni contrattuali che stabiliscono diversamente (come nel caso dell’accordo quadro che prevede che i trattamenti di dati effettuati dalle agenzie utilizzando proprie liste di anagrafiche sono svolti in qualità di titolari autonomi) poiché, come più volte affermato dal Garante, la veste giuridica del titolare del trattamento si assume non in base ad individuazioni formali ma alla situazione di fatto che si realizza nell’ambito del trattamento» (doc. web n. 9485681).

Sintesi

1) Operatore titolare

Una prima tesi – che per semplicità diremo basata sul principio della “proprietà del dato” – porta a concludere che nell’esempio sopra citato – laddove le anagrafiche sono nella legittima disponibilità dell’operatore, non sono condivise col cliente e non si registrano interferenze del cliente in tale operato – l’operatore sia considerarsi titolare esclusivo del trattamento delle anagrafiche a fini commerciali, ancorchè tale utilizzo sia finalizzato alla promozione di prodotti o servizi di terzi. 

La tesi della legittima disponibilità del dato (le anagrafiche), induce a ritenere che il soggetto che ha il potere di decidere su finalità e strumenti del relativo trattamento sia l’operatore e che esso sia l’unico, in quanto la non condivisione delle stesse anagrafiche col cliente, esclude che vi sia una comunicazione di dati tra questi soggetti, tale per cui il cliente possa assumere il ruolo di ulteriore titolare di un autonomo trattamento.

Va sottolineato che la tesi della “proprietà del dato” può portare alla conclusione dell’unica titolarità in capo all’operatore, solo a condizione che l’attività di quest’ultimo non subisca interferenze da parte del cliente.

2) Cliente titolare

A conclusione difforme dalla precedente si può pervenire qualora all’esempio citato si applichi le tesi della “influenza determinante”, della “cointeressenza economica” o del “controllo del trattamento dei dati personali”.

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