Nella puntata di oggi, affrontiamo un caso che ha scosso il mondo della pubblicità online e della protezione dei dati: lo scontro tra IAB Europe, l’organizzazione che definisce gli standard tecnici per l’industria della pubblicità digitale, e l’Autorità belga per la protezione dei dati (APD). Una vicenda complessa, che ha visto sviluppi importanti anche recentemente e che, avendo natura transfrontaliera, ha implicazioni per tutti gli Stati membri.
Antefatti
Tutto è iniziato con un voluminoso provvedimento dell’Autorità di supervisione belga emesso il 2 febbraio 2022 nei riguardi di IAB Europe (v. Alert del 17 febbraio 2022).
L’oggetto principale di tale provvedimento era la piattaforma Transparency & Consent Framework (TCF) realizzata da IAB Europe, messa a disposizione di aziende e organizzazioni per la raccolta e la gestione del consenso nell’ambito della pubblicità comportamentale, in particolare del Real Time Bidding (RTB). Il RTB è una forma di pubblicità online automatizzata che mette in collegamento offerta (editori/publishers) e domanda (acquirenti/advertisers) tramite aste istantanee.
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